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Sanità

La business continuity con due nodi SANsymphony

L’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) Golgi Redaelli eroga servizi di assistenza sanitaria agli anziani in forma diversificata. Con un organico complessivo che sfiora i 1.600 tra dipendenti e collaboratori e circa 3.000 posti letto, opera in Lombardia con tre sedi: Milano, Vimodrone e Abbiategrasso. Per il progetto che presentiamo, l’obiettivo primario era quello di garantire in ogni momento la business continuity ed è stato centrato con l’adozione del software-defined storage SANsymphony.

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L'obiettivo

Quando l’ASP Golgi Redaelli si è trovata di fronte alla necessità di dover rinnovare la sua infrastruttura tecnologica, la principale esigenza era quella di poter garantire la continuità operativa. Esigenza questa, derivante dalla tipologia di informazioni trattate, come per esempio i dati medici, particolarmente delicati, inerenti allo stato di salute dei pazienti. Fondamentale, nella ricerca della soluzione più adatta, è stata la massima compatibilità con l’ambiente virtualizzato VMware e con l’infrastruttura di backup basata su Veeam.

La Soluzione

Nel data center centrale è stata installata una soluzione software DataCore SANsymphony basata su due nodi, in grado di garantire accesso ininterrotto ai dati e disponibilità continua delle applicazioni.

Tutto lo storage già presente in azienda ha potuto così essere sfruttato in modo più efficiente, grazie alle funzioni di tiering e al thin provisioning automatici.

I Risultati

Oltre all’obiettivo, pienamente raggiunto, di garantire la business continuity sfruttando la compatibilità con l’ambiente VMware esistente, DataCore SANsymphony ha permesso di migliorare le prestazioni applicative (come, per esempio, attraverso l’utilizzo della RAM dei server come cache) e di salvaguardare i dati anche da problemi causati da errore umano, grazie alla protezione continua dei dati (CDP). L’incremento prestazionale ha anche permesso di rinviare l’acquisto di nuovo hardware, con l’idea di aggiungere nodi, a fronte di reali necessità future, grazie alla scalabilità garantita dal software.

LA SOLUZIONE ADOTTATA: DataCore SANsymphony

I servizi di assistenza e riabilitativi alla persona sono particolarmente delicati. Lo sa bene l’ASP Golgi Redaelli, che con le sue tre sedi offre servizi di riabilitazione, ospedalieri, ambulatoriali e di assistenza domiciliare, in particolare a pazienti geriatrici. Internamente, l’azienda dispone di servizi ambulatoriali e diagnostici.

Un’offerta completa, che dal punto di vista IT viene supportata da un data center al momento centralizzato. In totale, viene gestita una trentina di diversi servizi, che vanno dal sistema contabile alla gestione delle cartelle cliniche, fino alle paghe e ai contributi, sfruttando ovviamente anche molteplici macchine virtuali.

In occasione del ciclo di rinnovamento dell’hardware, il reparto IT ha ritenuto opportuno alzare l’asticella in termini di business continuity e ha quindi scelto il software-defined storage SANsymphony, da installare su due nodi con una quantità di storage gestito pari a 45 TB per nodo.

La soluzione DataCore è stata scelta anche per la sua totale compatibilità con l’ambiente virtualizzato VMware e con il software di backup Veeam, già presenti nell’infrastruttura aziendale, valorizzando ulteriormente investimenti pregressi.

Il deployment e la messa a punto di SANsymphony sono stati eseguiti nel giro di poche settimane con il supporto del partner 3CiME Technology.

“In totale sono bastati 45 giorni solari, nemmeno lavorativi, e con in mezzo le festività di Natale,” spiega Gino Antronaco, Funzionario Sistemi Informativi in ASP Golgi Redaelli.

“Con poche istruzioni il nostro team, composto da sei persone in totale, ha realizzato il deployment iniziale, poi siamo passati alla migrazione delle macchine virtuali e infine ci siamo occupati della configurazione di funzionalità aggiuntive come quelle di snapshot e CDP. Come ultimo passo abbiamo integrato in maniera più spinta Veeam con DataCore. Il sistema è quindi entrato in produzione e sono stati pianificati i backup. E gli utenti non si sono accorti praticamente di nulla”.

La protezione continua dei dati si è rivelata provvidenziale. Un utente aveva, poco dopo l’implementazione della CDP, erroneamente eliminato una cartella di rete.

Con le classiche snapshot saremmo dovuti risalire all’ora della cancellazione e poi recuperare la snapshot antecedente, mentre grazie alla CDP è stato possibile tornare indietro velocemente al punto precedente l’eliminazione e recuperare il dato in maniera molto agevole.

Gino Antronaco, Funzionario Sistemi Informativi
ASP Golgi Redaelli

Un’evoluzione interessante di questo progetto potrebbe essere quella di adottare un terzo nodo e avere quindi una copia asincrona, garantendo così un ambiente di Disaster Recovery, e in seconda battuta sfruttare le funzionalità di DataCore Swarm Object Storage, permettendo di raggiungere un livello ulteriore di sicurezza aggiungendo l’immutabilità del dato.

Sono servizi che, come partner di DataCore, offriamo sul nostro cloud privato e che consentono di dare continuità all’investimento iniziale, in una logica evolutiva.

Massimiliano Ghirardi, Direttore Tecnico
3CiME Technology