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Comunicato stampa

La ricerca annuale di DataCore sullo storage definito dal software evidenzia le difficoltà di gestione e migrazione tra modelli e generazioni diverse di dispositivi di storage e flash

L’indagine rivela che il 26 per cento delle istituzioni considera lo storage definito dal software utile per semplificare la gestione dello storage, migliorare la continuità operativa e proteggere gli investimenti attuali e futuri. Quasi il 40 per cento pensa di non utilizzare tecnologia flash o dischi allo stato solido nei progetti di virtualizzazione dei server a causa dei costi elevati

FORT LAUDERDALE, FL – 22 aprile 2014 – DataCore, azienda leader nello storage definito dal software, ha realizzato per il quarto anno consecutivo un’indagine per identificare le sfide che le organizzazioni si trovano oggi a fronteggiare nel mondo dello storage e per capire quali elementi stiano spingendo la richiesta di Storage Definito dal Software (SDS). La ricerca ha visto coinvolti 388 professionisti IT di tutto il mondo. L’edizione 2014 del report State of Software-Defined Storagemostra come lo storage definito dal software sia preso in considerazione per semplificare la gestione delle “isole solitarie” di dispositivi di storage (26 per cento) e per ridurne i malfunzionamenti (30 per cento, per proteggere meglio gli investimenti (32 per cento) e per garantire la compatibilità futura dell’infrastruttura con l’integrazione di nuove tecnologie come quelle flash (21 per cento). Il passaggio all’SDS è molto interessante se si considera che quasi la metà degli intervistati ritiene la difficoltà della migrazione tra differenti modelli e generazioni di dispositivi di storage l’elemento che gli impedisce di utilizzare prodotti di storage più economici proposti da altri fornitori.

La ricerca evidenzia fra l’altro che:

  • I due principali fattori che impediscono di prendere in considerazione modelli e marchi diversi di dispositivi di storage sono la pletora di strumenti necessari a gestirli (41 per cento) e la difficoltà di migrazione tra differenti modelli e generazioni (37 per cento).

  • È interessante notare che il 39 per cento degli intervistati non ha a che fare con queste difficoltà, dato che il software indipendente per la virtualizzazione dello storage permette già alle loro organizzazioni di riunire in pool dispositivi e modelli diversi di produttori fra loro concorrenti e di gestirli centralmente.

  • Oltre la metà dei professionisti che hanno partecipato all’indagine (il 63 per cento) afferma che meno del 10% della capienza è stata allocata su storage flash.

  • Quasi il 40 per cento degli interpellati sostiene di non avere preso in considerazione nei progetti di virtualizzazione dei server l’utilizzo di tecnologia flash o di dischi allo stato solido a causa dei costi elevati.

  • Quando gli è stato chiesto quanto il degrado delle prestazioni o l’incapacità di rispondere adeguatamente alle aspettative prestazionali fossero stati un serio ostacolo alla virtualizzazione dei carichi di lavoro dei server, il 23 per cento degli intervistati li ha messi al primo posto, mentre il 32 per cento ha affermato di considerarli in qualche modo un problema per la virtualizzazione.

  • Come lo scorso anno, la possibilità di aumentare la capienza senza contraccolpi sull’operatività quotidiana (30 per cento) e il miglioramento delle pratiche di disaster recovery e continuità operativa (32 per cento) si sono posizionate ai primi due posti tra le ragioni che hanno portato all’adozione di software per la virtualizzazione dello storage.

Lo Storage Definito dal Software è indispensabile per fermare la proliferazione
di “isole di storage separate”

“Il risultato di questa indagine conferma che uno dei più grandi e frustranti problemi IT che le organizzazioni si trovano oggi ad affrontare è il compito arduo e difficile di gestire la diversità e la migrazione tra differenti marchi, modelli e generazioni di dispositivi di storage. Questa difficoltà gli impedisce di prendere in considerazione alternative più interessanti proposte da altri fornitori,”sostiene George Teixeira, Presidente e CEO di DataCore. “Lo storage definito dal software non è solo pensato per aiutare le organizzazioni a riunire in pool tutti gli asset di storage disponibili, ma anche per gestirli ‘end-to-end’ e per poter aggiungere qualunque tipologia di storage all’architettura esistente. Il tutto si traduce in maggiore produttività e costi contenuti.”

“Una delle cose più interessanti emerse dall’indagine di DataCore sullo storage definito dal software è che il 63 per cento degli interpellati afferma di avere allocato meno del 10 per cento della capienza su storage flash,” ha detto Randy Kerns, Senior Analyst di Evaluator Group. “Nonostante l’interesse per i sistemi flash, è chiaro che le nuove, veloci tecnologie hardware da sole non sono la risposta giusta. Ci sono numerosi fattori critici che impediscono alle organizzazioni di aumentare la quota di storage a disco solido, come la mancanza di software intelligente che integri e ottimizzi l’ambiente e la consapevolezza che non tutte le applicazioni hanno bisogno dei vantaggi prestazionali offerti dai dispositivi flash.”

La variegata estrazione degli intervistati nell’indagine State of Software-Defined Storage realizzata da DataCore offre interessanti approfondimenti supportati da uno spaccato statisticamente significativo delle moderne strutture IT appartenenti a istituzioni di diverse dimensioni e presenti in un’ampia gamma di segmenti verticali. I professionisti IT di tutto il mondo che hanno partecipato al sondaggio appartengono per il 57 per cento a organizzazioni con meno di 1.000 dipendenti, il 23 per cento a organizzazioni con un numero di dipendenti compreso tra 1.000 e 5.000 e il 20 per cento a organizzazioni più grandi. Gli intervistati rappresentano diversi settori, compresi i servizi finanziari (13 per cento), la sanità (12 per cento), la pubblica amministrazione (9 per cento), il comparto manifatturiero (16 per cento), l’istruzione (12 per cento), i servizi IT (16 per cento) e altri (22 per cento).

La ricerca State of Virtualization Survey di DataCore è stata realizzata a marzo 2014.
Il report completo si trova al seguente indirizzo: https://www.datacore.com/sf-docs/default-source/whitepapers/english/the-state-of-software-defined-storage-2014.pdf

Informazioni su DataCore Software

DataCore Software è un’azienda leader nello storage definito dal software. Il suo software per la virtualizzazione dello storage permette alle organizzazioni di gestire e scalare in modo trasparente le architetture per lo storage dei dati, offrendo enormi incrementi prestazionali a una frazione del costo di soluzioni offerte dai fornitori di sistemi proprietari di hardware per lo storage. Adottata in 10.000 siti di clienti di tutto il mondo, la tecnologia adattativa e capace di auto-apprendere e ripararsi di DataCore elimina le difficoltà legate ai processi manuali e aiuta a concretizzare le potenzialità del nuovo data center definito dal software grazie alla sua architettura agnostica rispetto all’hardware. Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo www.datacore.com.

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