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Superare lo shortage nella supply chain IT durante la crisi

Con tempi di consegna dello storage enterprise sempre più lunghi a causa di mancanza di chip e della situazione internazionale, le soluzioni SDS di DataCore sono l’alternativa da scegliere al vol

Quando la filiera entra in crisi, avere il prodotto finito diventa un problema. La mancanza di chip e l’attuale situazione internazionale stanno creando difficoltà a qualsiasi settore industriale. E quello dello storage non fa eccezione, in particolare se si parla di soluzioni evolute di livello enterprise.

Una situazione di questo genere può creare alle aziende notevoli difficoltà, dato che le sfide da affrontare non sono cambiate, a cominciare dall’impetuosa crescita dei dati da gestire. Previsioni per il futuro, in questo momento, sono molto difficili da fare. Prima che lo scenario internazionale si complicasse, gli analisti ritenevano che la situazione sarebbe migliorata nel corso dell’anno, per poi normalizzarsi nel 2023.

Uno degli impatti più significativi si è registrato sulla supply chain mondiale: lo shortage di semiconduttori ha rallentato la produzione e i fornitori non sono in grado di mantenere gli impegni per le consegne dell’hardware di storage. Quindi, come fanno i team IT a gestire le crescenti esigenze di storage quando nuovi dispositivi e aggiornamenti dell’hardware non sono facili da ottenere?

Come gestire le carenze della supply chain IT

DataCore offre le migliori soluzioni di software-defined storage (SDS) per aiutare a ottimizzare le risorse di storage esistenti e sfruttare al massimo la capienza disponibile, eliminando o ritardando la necessità di nuovo hardware.

  • Consolida lo storage dell’intera infrastruttura: organizza tutte le risorse di storage (dagli HDD agli SSD, fino agli NVMe) in un pool virtuale da cui è possibile creare dischi virtuali e assegnarli su richiesta alle applicazioni, centralizzando la gestione dello storage su dispositivi eterogenei in un’unica console.
  • Gestisce automaticamente i dati utilizzando i tier di storage più adatti: garantisce che i dati a cui si accede più di frequente vengano memorizzati sullo storage più veloce (che è di solito quello premium/più costoso). Le soluzioni SDS di DataCore aiutano a spostare automaticamente i dati dallo storage primario a quello secondario in base alla frequenza con cui si accede a dati “caldi”, “tiepidi” o “freddi”.
  • Recupera la capienza inutilizzata sull’hardware esistente: la maggior parte degli array di storage non è sfruttata completamente. Per i team IT che devono gestire isole di storage, è spesso difficile recuperare e utilizzare le piccole quantità di spazio inutilizzato su dispositivi di archiviazione diversi. Se l’IT riuscisse a consolidare in modo semplice ed efficiente queste risorse non sfruttate, potrebbe supportare meglio le nuove esigenze dei workload. Le soluzioni SDS di DataCore aiutano a sfruttare appieno la capienza di storage esistente nell’intera infrastruttura, permettendo quindi di ricavare il massimo dagli investimenti già effettuati sullo storage. Le funzionalità integrate di compressione e deduplica contribuiscono a risparmiare ulteriore spazio di archiviazione.
  • Evita i lock-in imposti dai produttori: DataCore consente di utilizzare qualsiasi dispositivo di storage di qualunque fornitore e di integrarlo nell’ambiente di storage esistente. Questo significa che non è necessario dipendere da un solo produttore per l’hardware di storage. Se l’attuale fornitore ha dei problemi a soddisfare la domanda, si possono semplicemente acquistare prodotti di un’altra marca aggiungendo all’infrastruttura spazio di storage in base alle esigenze. Tutto lo storage sarà gestito dalla console di gestione centralizzata di DataCore.
  • Sfrutta lo storage a oggetti e le alternative di cloud elastico: soprattutto nel mondo dei dati non strutturati, dove la crescita è esponenziale, è saggio spostare i dati da archiviare e altri dati “freddi” su storage economico, come quello a oggetti o sul cloud. Lo storage cloud è relativamente meno costoso rispetto all’investimento in nuovo hardware locale ed è più adatto per memorizzare i dati di backup e d’archiviazione a cui non si accede molto spesso. Questo consente di passare a un modello OPEX per l’archiviazione dei dati inattivi, riducendo i costi CAPEX.

Indipendentemente dal fatto che si disponga di storage a blocchi, file o oggetti (sia localmente sia nel cloud), DataCore consente di ottimizzare la capienza dello storage in modo da poter fare di più con l’hardware esistente, soddisfacendo la domanda dei workload e gestendo i ritardi nelle consegne di hardware da parte del fornitore abituale.

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